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Anthony Bourdain Kitchen Confidential

Come anticipato nel primo articolo su Bourdain ciò che lo ha aiutato a renderlo famoso prima dei programmi in TV è stata sicuramente la sua scrittura: potente, senza filtri e reale, così mi viene da descriverla. Eccovi la guida dei suoi libri con una piccola descrizione e link per acquistare i libri (non sono sponsorizzazioni, lo faccio per i più pigri e così non dovete fare sbattimenti).

 

Kitchen Confidential : Avventure gastronomiche a New York (2000)

Kitchen Confidential: Adventures in the Culinary Underbelly

La continuazione più approfondita del suo articolo per il New Yorker dell’anno precedente ci aiuta a capire gli inizi della sua carriera, la sua vita, le sue esperienze lavorative e con le droghe, i periodi si e i periodi no fino ad arrivare al successo come Chef della Brasserie Les Halles di New York.

Assolutamente da leggere, voto 9 su 10. Link per acquistarlo: FELTRINELLILIBRACCIOAMAZON

 

Anthony Bourdain: Il viaggio di un cuoco (2001)

A Cook’s Tour: In Search of the Perfect Meal, più avanti pubblicato anche come A Cook’s Tour: Global Adventures in Extreme Cuisines

Il titolo deriva da “Cook’s Tour”, una frase idiomatica in British English che significa “guida breve” su un argomento o un luogo.E’ Il resoconto dei viaggi in giro per il mondo di Bourdain, preparatevi a piatti esotici, sperimentazione e contatto con i locals. Il libro è stato contemporaneamente trasformato nella serie televisiva per Food Network.

Voto 10 su 10. Link per acquistarlo: FELTRINELLILIBRACCIOAMAZON

 

Anthony Bourdain: Avventure agrodolci, vizi e virtù del sottobosco culinario. (2006)

The Nasty Bits: Collected Varietal Cuts, Usable Trim, Scraps, and Bones

Una collezione di 37 saggi, fondamentalmente una raccolta del meglio dei suoi scritti su riviste e giornali degli anni precedenti (come dice lui stesso nella prefazione del libro).

Bourdain ha organizzato i vari saggi e aneddoti in sezioni denominate per ciascuno dei cinque sapori tradizionali:

  • Salato
  • Dolce
  • Acido
  • Amaro
  • Umami

Voto 9 su 10. Link per acquistarlo: FELTRINELLILIBRACCIOAMAZON

 

No Reservations: Around the World on an Empty Stomach (2007)

Edizione solo in inglese per questa sorta di “guida illustrata” al behind-the-scenes del celebre programma No Reservation. Facile come lettura ed essendo solo in inglese si è proprio dentro nella testa di Bourdain.

Voto 8 su 10. Link per acquistarlo: FELTRINELLI  – AMAZON

 

Anthony Bourdain: al sangue (2010)

Medium Raw: A Bloody Valentine to the World of Food and the People Who Cook

Il seguito che tutti stavano aspettando: il 10 anni dopo di Kitchen confidential; si continua il viaggio nel mondo delle cucine accompagnati come sempre dallo stile irriverente di Bourdain, ma non solo ci regala anche dei ritratti di grandi nomi del mondo culinario come David Chang e Alice Waters.

Il suo acido sarcasmo colpisce ancora: voto 9 su 10. Link per acquistarlo:  AMAZON

 

Questa la mia personale selezione dei testi che più ho amato, ci sono anche libri di cucina scritti da Anthony, io ho preferito fornirvi una guida di quelli che raccontano di come è potuto arrivare a scrivere un ricettario e scoprire di più dell’anima di questo incredibile essere umano.

Un ultimo “regalo”, due testi che arrivano ahimé dopo la scomparsa di Bourdain per suicidio nel 2018.

Anthony Bourdain & Laurie Woolever: In giro per il Mondo, una guida irriverente.

Wordl Travel. An Irriverent Guide by Anthony Bourdain & Laurie Woolever (2021)

Pubblicato grazie ad un ultimo fortunato incontro tra la scrittrice e Anthony è un mix tra una guida turistica e un’intervista. Suddiviso per paesi è l’ultima grande eredità che ci ha voluto lasciare.

Voto 8 su 10. Link per acquistarlo: FELTRINELLILIBRACCIOAMAZON

 

Un libro invece che parla di Tony:

In the Weeds. In giro per il mondo e dietro le quinte con Anthony Bourdain  (2022)

In the Weeds: Around the World and Behind the Scenes with Anthony Bourdain

Scritto da Tom Vitale, amico, collega, co-protagonista dei tour culinari (e non solo) di Bourdain per sedici anni, è il vero e proprio “dietro le quinte” dei vari episodi girati per diversi programmi televisivi, un trucco letterario per raccontare anche i rapporti umani, i sentimenti e le situazioni del vivere a stretto contatto con “Tony”. L’ho mangiato in un paio di giorni.

Voto 9 su 10. Link per acquistarlo: FELTRINELLILIBRACCIOAMAZON

 

E così siamo arrivati alla fine, spero di essere riuscita ad invogliarvi a leggere almeno uno di questi libri, intanto che ci ragionate su vi ricordo che il prossimo articolo è dedicato agli show televisivi di Anthony Bourdain. Seguitemi anche su Instagram e Facebook.

 

Big Love from Giuliona

<3



Bloody Quotes le più belle citazioni di Tony.

Bloody Quotes: le più belle citazioni di Tony

Lo dico fin da subito che non è stato un compito facile, anzi se devo dirla tutta è stata quasi una mission impossible ma comunque Giuliona non molla e vi propone una selezione di ben 20 citazioni di Tony prese da tutto quello che ho visto, letto e ascoltato in queste settimane, le ho riportate in inglese e tradotte per chi non mastica bene l’inglese. Vi consiglio di seguirmi anche su Instragram dove ho preparato un reel ad hoc. Ma bando alle ciance ecco le Bloody Quotes:

Food is everything we are. It’s an extension of nationalist feeling, ethnic feeling, your personal history, your province, your region, your tribe, your grandma. It’s inseparable from those from the get-go.

Il cibo è tutto ciò che siamo. È un’estensione del sentimento nazionalista, del sentimento etnico, della tua storia personale, della tua provincia, della tua regione, della tua tribù, di tua nonna. È inseparabile da tutto questo fin dall’inizio.

Food may not be the answer to world peace, but it’s a start.

Il cibo potrebbe non essere la risposta alla pace nel mondo, ma è un inizio.

I wanted adventures. I wanted to go up the Nung river to the heart of darkness in Cambodia. I wanted to ride out into a desert on camelback, sand and dunes in every direction, eat whole roasted lamb with my fingers. I wanted to kick snow off my boots in a Mafiya nightclub in Russia. I wanted to play with automatic weapons in Phnom Penh, recapture the past in a small oyster village in France, step into a seedy neon-lit pulqueria in rural Mexico. I wanted to run roadblocks in the middle of the night, blowing past angry militia with a handful of hurled Marlboro packs, experience fear, excitement, wonder. I wanted kicks – the kind of melodramatic thrills and chills I’d yearned for since childhood, the kind of adventure I’d found as a little boy in the pages of my Tintin comic books. I wanted to see the world – and I wanted the world to be just like the movies. (A cook’s Tour)

Volevo avventure. Volevo risalire il fiume Nung nel cuore delle tenebre della Cambogia. Volevo andare in un deserto a dorso di cammello, sabbia e dune in ogni direzione, mangiare un intero agnello arrosto con le dita. Volevo togliermi la neve dagli stivali in una discoteca Mafiya in Russia. Volevo giocare con le armi automatiche a Phnom Penh, riconquistare il passato in un piccolo villaggio di ostriche in Francia, entrare in una squallida pulqueria illuminata al neon nel Messico rurale. Volevo superare i posti di blocco nel cuore della notte, oltrepassare la milizia inferocita con una manciata di pacchetti di Marlboro lanciati, provare paura, eccitazione, meraviglia. Volevo emozioni, il tipo di emozioni e brividi melodrammatici che desideravo fin dall’infanzia, il tipo di avventura che avevo trovato da ragazzino nelle pagine dei miei fumetti di Tintin. Volevo vedere il mondo – e volevo che il mondo fosse proprio come nei film.

You learn a lot about someone when you share a meal together.

Impari molto su qualcuno quando ci condividi un pasto insieme.

Do we really want to travel in hermetically sealed popemobiles through the rural provinces of France, Mexico and the Far East, eating only in Hard Rock Cafes and McDonald’s? Or do we want to eat without fear, tearing into the local stew, the humble taqueria, the sincerely offered gift of a lightly grilled fish head?

Vogliamo davvero viaggiare a bordo di papamobili ermeticamente chiuse attraverso le province rurali della Francia, del Messico e dell’Estremo Oriente, mangiando solo negli Hard Rock Café e nei McDonald’s? Oppure vogliamo mangiare senza paura, addentando lo stufato locale, l’umile taqueria, il dono sinceramente offerto di una testa di pesce leggermente grigliata?

The Italians and Spanish, the Chinese and Vietnamese see food as part of a larger, more essential and pleasurable part of daily life. Not as an experience to be collected or bragged about but as something else that gives pleasure, like sex or music, or a good nap in the afternoon.

Gli italiani e gli spagnoli, i cinesi e i vietnamiti vedono il cibo come una parte più ampia, essenziale e piacevole della vita quotidiana. Non come un’esperienza da collezionare o di cui vantarsi ma come qualcosa che dà piacere, come il sesso o la musica, o un buon riposino pomeridiano.

Good food does lead to sex. As it should. (The Nasty Bits)

Il buon cibo porta al sesso. Come dovrebbe.

Travel changes you. As you move through this life and this world you change things slightly, you leave marks behind, however small. And in return, life — and travel — leaves marks on you. Most of the time, those marks — on your body or on your heart — are beautiful. Often, though, they hurt. (the Nasty Bits)

Il viaggio ti cambia. Mentre ti muovi attraverso questa vita e questo mondo, cambi leggermente le cose, lasci dietro di te segni, per quanto piccoli. E in cambio, la vita – e il viaggio – lasciano segni su di te. La maggior parte delle volte, quei segni, sul tuo corpo o sul tuo cuore, sono belli. Spesso, però, fanno male.

I don’t have to agree with you to like you or respect you.

Non devo essere d’accordo con te per apprezzarti o rispettarti.

If you’re twenty-two, physically fit, hungry to learn and be better, I urge you to travel – as far and as widely as possible. Sleep on floors if you have to. Find out how other people live and eat and cook. Learn from them – wherever you go. (medium raw)

Se hai ventidue anni, sei fisicamente in forma, hai fame di imparare e di migliorare, ti esorto a viaggiare, il più lontano e il più ampio possibile. Dormi sui pavimenti se necessario. Scopri come vivono, mangiano e cucinano le altre persone. Impara da loro, ovunque tu vada.

Sometimes the greatest meals on vacations are the ones you find when Plan A falls through.

A volte i pasti migliori in vacanza sono quelli che trovi quando il piano A fallisce.

Travel isn’t always pretty. It isn’t always comfortable. Sometimes it hurts, it even breaks your heart. But that’s okay. The journey changes you; it should change you. It leaves marks on your memory, on your consciousness, on your heart, and on your body. You take something with you. Hopefully, you leave something good behind.

Viaggiare non è sempre bello. Non è sempre comodo. A volte fa male, ti spezza perfino il cuore. Ma va bene. Il viaggio ti cambia; dovrebbe cambiarti. Lascia segni nella tua memoria, nella tua coscienza, nel tuo cuore e nel tuo corpo. Porti qualcosa sempre con te. E se si è fortunati si lascia anche qualcosa di buono in cambio.

Basic cooking skills are a virtue… the ability to feed yourself and a few others with proficiency should be taught to every young man and woman as a fundamental skill. It’s as vital to growing up as learning to wipe one’s own ass, cross the street by oneself, or be trusted with money.

Le abilità culinarie di base sono una virtù… la capacità di nutrire se stessi e pochi altri con competenza dovrebbe essere insegnata a ogni giovane uomo e donna come abilità fondamentale. È vitale per crescere quanto imparare a pulirsi il culo, attraversare la strada da soli o avere fiducia nel denaro.

Bad food is made without pride, by cooks who have no pride, and no love. Bad food is made by chefs who are indifferent, or who are trying to be everything to everybody, who are trying to please everyone… Bad food is fake food… food that shows fear and lack of confidence in people’s ability to discern or to make decisions about their lives.

Il cibo cattivo è preparato senza orgoglio, da cuochi che non hanno orgoglio e amore. Il cibo cattivo è prodotto da chef indifferenti, o che cercano di essere tutto per tutti, che cercano di accontentare tutti… Il cibo cattivo è cibo finto… cibo che mostra paura e mancanza di fiducia nella capacità delle persone di discernere o di prendere decisioni sulle loro vite.

I’ve long believed that good food, good eating, is all about risk. Whether we’re talking about unpasteurized Stilton, raw oysters or working for organized crime ‘associates,’ food, for me, has always been an adventure.

Credo da tempo che il buon cibo, il buon mangiare, siano una questione di rischi. Che si parli di Stilton non pastorizzato, di ostriche crude o di lavoro per “soci” della criminalità organizzata, il cibo, per me, è sempre stata un’avventura.

Context and memory play powerful roles in all the truly great meals in one’s life.

Il contesto e la memoria giocano un ruolo importante in tutti i pasti davvero buoni della vita.

It’s been an adventure. We took some casualties over the years. Things got broken. Things got lost. But I wouldn’t have missed it for the world.

È stata un’avventura. Abbiamo avuto alcune vittime nel corso degli anni. Cose si sono rotte. Altre cose sono andate perse. Ma non me lo sarei perso per nulla al mondo.

There’s something wonderful about drinking in the afternoon. A not-too-cold pint, absolutely alone at the bar – even in this fake-ass Irish pub. (Medium Raw)

C’è qualcosa di meraviglioso nel bere nel pomeriggio. Una pinta non troppo fredda, assolutamente da solo al bar, anche in questo finto pub irlandese.

Good food and good eating are about risk. Every once in a while an oyster, for instance, will make you sick to your stomach. Does this mean you should stop eating oysters? No way. The more exotic the food, the more adventurous the serious eater, the higher the likelihood of later discomfort. I’m not going to deny myself the pleasures of morcilla sausage, or sashimi, or even ropa vieja at the local Cuban joint just because sometimes I feel bad a few hours after I’ve eaten them. (Kitchen Confidential)

Il buon cibo e la buona alimentazione comportano rischi. Ogni tanto un’ostrica, ad esempio, ti farà venire la nausea. Questo significa che dovresti smettere di mangiare ostriche? Assolutamente no. Quanto più esotico è il cibo, tanto più avventuroso è il mangiatore serio, tanto maggiore è la probabilità di un successivo disagio. Non mi negherò i piaceri della salsiccia morcilla, o del sashimi, o anche della ropa vieja al locale cubano solo perché a volte mi sono sentito male poche ore dopo averli mangiati.

Margarine? That’s not food. I Can’t Believe It’s Not Butter? I can. If you’re planning on using margarine in anything, you can stop reading now, because I won’t be able to help you.

Margarina? Quello non è cibo. Non posso credere che non sia burro? Io posso. Se hai intenzione di usare la margarina in qualsiasi cosa, puoi smettere di leggere adesso, perché non sarò in grado di aiutarti.

Vi siete ritrovati in qualcuna di queste citazioni? Qual’è la vostra preferita di Tony? Lascia un commento qui sotto se ti fa piacere e dimmi la tua!

Big Love from Giuliona

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