Quando nel 2001 andò in onda per la prima volta Scrubs, pochi immaginavano che quella serie ambientata in un ospedale potesse diventare un fenomeno mondiale.
Creata da Bill Lawrence (Spin City, Ted Lasso), Scrubs riuscì nell’arduo compito di mescolare comicità, dramma e introspezione come nessun’altra serie del suo tempo.
(Per me rimane, e penso lo sarà fino alla fine, la serie TV più bella di sempre.)
Per chi non la conoscesse, è ambientata all’ospedale Sacro Cuore e racconta le avventure e le disavventure di un gruppo di giovani medici alle prese con il difficile ingresso nel mondo reale della medicina.
La vera novità, però, era il tono: Scrubs non è solo una commedia, ma una riflessione ironica e tenera sulla crescita personale, l’amicizia e il senso della vita.
Ciò che mi ha colpito fin dalla prima visione è stata la facilità con cui riuscivo a immedesimarmi nei personaggi nonostante alcune situazioni surreali.
Forse perché, al di là dell’ambientazione ospedaliera, le problematiche e le emozioni raccontate erano universali: Scrubs parla di vita quotidiana, di delusioni d’amore, di lutti, di amicizia, di crescita professionale e personale.
Parla della vita vera, e lo fa con un tono unico, che difficilmente ho ritrovato in altre serie TV.
Vi faccio ora una panoramica dei personaggi principali:
John “J.D.” Dorian (Zach Braff)
Il protagonista e narratore. Sognatore, sensibile e un po’ impacciato, J.D. ci accompagna tra casi medici, fantasie surreali e riflessioni profonde. Le sue visioni a metà tra sogno e realtà sono diventate il tratto distintivo della serie.
Christopher Turk (Donald Faison)
Miglior amico e collega di J.D. (il suo “orsetto di cioccolato”), è un chirurgo brillante, divertente e sempre pronto alla battuta. La loro amicizia, piena di gag e momenti dolcissimi, è senza dubbio una delle più amate della TV.
Elliot Reid (Sarah Chalke)
“Barbie”, come la chiama il Dr. Cox. Medico brillante ma insicura, rappresenta la lotta per affermarsi in un ambiente competitivo e spesso maschilista. Il suo rapporto con J.D. alterna attrazione, affetto e crescita reciproca.
Dr. Perry Cox (John C. McGinley)
Mentore e figura paterna di J.D., sarcastico e burbero ma con un cuore enorme. Le sue tirate ironiche e le lezioni di vita sono tra i momenti più iconici di Scrubs.
Carla Espinosa (Judy Reyes)
Infermiera esperta e carismatica, è la voce della ragione del gruppo. Forte, empatica e sempre pronta a dire la verità in faccia.
L’inserviente (Neil Flynn)
Uno dei personaggi più imprevedibili e surreali dell’ospedale. Doveva apparire solo nel primo episodio, ma il pubblico lo ha amato così tanto che è rimasto per tutte le stagioni.
Ted Buckland (Sam Lloyd)
L’avvocato dell’ospedale, sempre stressato, insicuro e vittima delle continue umiliazioni del Dr. Kelso.
Nonostante l’aria perennemente depressa, Ted è uno dei personaggi più teneri e comici della serie — soprattutto grazie al suo gruppo a cappella, i Worthless Peons, che regalano momenti musicali indimenticabili.
Bob Kelso (Ken Jenkins)
Il direttore sanitario del Sacro Cuore. Cinico, tagliente e apparentemente privo di empatia, ma in fondo un uomo complesso che ha imparato a nascondere la sua umanità dietro la burocrazia.
Rappresenta perfettamente il conflitto tra gestione e vocazione medica, e nel tempo rivela un lato sorprendentemente affettuoso.
(Non sono in ordine di preferenza… perché davvero, scegliere un solo personaggio preferito in questa serie è impossibile!)
Curiosità su Scrubs che forse non conoscevi
Ecco qualche chicca che forse ti è sfuggita:
- L’ospedale del Sacro Cuore era un vero ospedale dismesso a North Hollywood, poi trasformato in set permanente.
- Zach Braff ha diretto diversi episodi, tra cui alcuni dei più commoventi.
- Il titolo Scrubs è un gioco di parole: indica sia la divisa dei medici sia i “novellini” del mestiere.
- La sigla “I’m No Superman” è dei Lazlo Bane, scelta personalmente da Braff.
- Molte battute erano improvvisate sul set, soprattutto da Neil Flynn (Janitor), il cui copione era quasi inesistente.
- Scrubs ha avuto un successo tale da generare una nona stagione spin-off, con nuovi tirocinanti al Sacred Heart.
- Nel 2020, Zach Braff e Donald Faison hanno lanciato il podcast Fake Doctors, Real Friends, dove raccontano storie e retroscena dal set.
A più di vent’anni dalla sua prima messa in onda, Scrubs resta una delle serie più amate della televisione.
Il suo segreto? L’equilibrio perfetto tra comicità e malinconia.
Tra battute assurde, momenti surreali e improvvise riflessioni sul senso della vita, Scrubs è riuscita a raccontare l’umanità dietro ai camici.
Ci ha insegnato che la vulnerabilità non è debolezza, che si può ridere anche nei momenti difficili e che, in fondo, la medicina è fatta tanto di cura quanto di empatia.
Alla fine, Scrubs non è solo una serie TV: per me è (e continua a essere) un manuale di vita travestito da commedia televisiva.
Penso che non smetterò mai di fare rewatch di questo capolavoro.
E tu, cosa aspetti?
Se non l’hai mai vista, corri ai ripari subito (la trovi su Disney+).
E se invece, come me, ne sei un grande fan… forse è il momento perfetto per riguardarla.
Big Love from Giuliona
<3










